Essere cooperatori vuol dire agire insieme in una struttura dinamica e democratica, in cui al tempo stesso si è lavoratori e imprenditori, in cui si fondono doti di managerialità e doti di mutualità.
Come spiega benissimo un dato del CCIAA di Catania:
Le cooperative dimostrano di saper resistere meglio delle altre imprese alle difficoltà poste dalla crisi. Rappresentano ad oggi il 5,35% del tessuto imprenditoriale catanese, con un tasso di mortalità che si attesta sul 2,08% contro il 7,35% registrato dalle altre imprese.
Fare impresa oggi in Italia significa dover fare i conti con:
● una pressione fiscale attorno al 56%,
● la burocrazia e le lungaggini nei rapporti con le Pubbliche Amministrazioni,
● le difficoltà nell’accesso al credito, vista la scarsa apertura delle banche nei confronti di PMI;
● un elevato costo del lavoro;
● le infiltrazioni della malavita;
Costituire una cooperativa non vuol dire che non si incontreranno queste difficoltà nel proprio percorso di imprenditori.
Fare cooperativa vuol dire fare impresa all’interno di un’organizzazione flessibile, agevolata dal fisco, ad esempio, con la parziale detassazione degli utili o attraverso incentivi e provvedimenti di favore.
Proprio le cooperative, sia in Italia che all’Estero, hanno dimostrato nei secoli un’ottima capacità di adattamento alle sfide poste dalle nuove frontiere dell’economia e della tecnologia.